Per il rilancio dell’alta Valleogra a nord di Vicenza, la carta vincente è il turismo.

Una scommessa sul futuro, che dovrebbe dare ossigeno alla vacillante economia della vallata e valorizzare di più le potenzialità turistiche del territorio.

Che sono tante e di qualità, a cominciare da quelle storico-ambientali col Pasubio e i luoghi della Grande Guerra in testa, l’intreccio di strade e sentieri rurali che raggiungono oltre cento contrade, tra faggete, sorgenti di acque minerali e profumi di sopresse stagionate in antiche cantine.

Le risorse ambientali non mancano, ma bisogna sfruttarle in modo intelligente, promuovendo il riutilizzo del patrimonio edilizio esistente nella logica dell’albergo diffuso.

Una formula, questa, innovativa, che affascina e ben si concilia con la realtà del paese proprio perchè l’idea gestionale dell’albergo diffuso a Vicenza è quella di realizzare nuove strutture ricettive per il turismo senza costruire nuovi immobili ma utilizzando edifici già esistenti e ridare vita ai borghi spopolati.

Niente di meglio, quindi, che il recente bando regionale relativo all’ “Azione pilota sperimentale per l’aumento della ricettività turistica”.

Il risultato di questo pre-bando è stato positivo e ha consentito di accertare l’esistenza di una consistente domanda riguardante l’utilizzo di edifici da adibire, grazie a sostanziosi contributi regionali, ad attività turistico-ricettive, quali affittacamere e bed&breakfast.

Il progetto, coordinato dall’Ipa Alto Vicentino e denominato “Soggiornare nelle antiche Valli dei Conti e dei Signori” ha coinvolto una quindicina di privati proprietari di immobili di tutta l’alta Valleogra.