Venezia, l’area marciana
Emblema della città, piazza San Marco è nata dal preciso intento di rispecchiare la potenza della Repubblica e la cultura del patriziato che la reggeva.
Il doge, che abitava il Palazzo Ducale, faceva in processione il giro della piazza fino alla cappella dogale, in San Marco. Nel palazzo deliberavano gli organi di governo e si giudicavano gli inquisiti che, a volte, finivano giustiziati tra le colonne della piazzetta. Sotto il porticato si arruolavano invece gli equipaggi destinati alle galee pronte a salpare verso lidi lontani.
Percorrendo a piedi il lastricato secolare di questo itinerario ci si addentra nel cuore della Serenissima: il sestiere tra San Marco e Rialto, definito da un’ansa del Canal Grande e dall’antico asse commerciale delle Mercerie, è stato il nucleo originario dell’intera struttura urbana veneziana.
La piazza è cinta da palazzi a portici continui, sotto i quali si aprono caffè e botteghe (celebre il settecentesco Caffè Florian) e ha come sfondo la basilica di San Marco con l’alto campanile.
A sinistra della basilica delimitata dal Palazzo Patriarcale, si apre la piazzetta dei Leoni, che prende il nome dai due leoni settecenteschi in marmo rosso di Verona.
Definiscono il lato settentrionale di piazza San Marco le Procuratie Vecchie, lungo edificio a due ordini di logge edificato nel XII secolo e ristrutturato nel XVI con l’intervento di Jacopo Sansovino.
Le affianca a est la torre dell’Orologio, in cima alla quale le statue in bronzo dei due Mori battono le ore su una grande campana, mentre di fronte si allungano le Procuratie Nuove, iniziate nel 1582 da Vincenzo Scamozzi e terminate verso la metà del ‘600 da Baldassarre Longhena.
Attualmente l’edificio ospita alcune sale del Museo Civico Correr, dove si possono ammirare dipinti di scuola veneziana dal ‘300 al ‘500, di ferraresi, fiamminghi e tedeschi: capolavori di Jacopo Bellini e dei figli Gentile e Giovanni, di Carpaccio, Cosmè Tura, Antonello da Messina, Lorenzo Lotto.
Nello stesso palazzo hanno sede il Museo del Risorgimento e il Museo Archeologico, che vanta un’importante raccolta di sculture greche e romane.
Chiude il lato minore della piazza la neoclassica Ala Napoleonica.
Sullo sfondo dell’isola di San Giorgio, piazzetta San Marco, scandita dalle due colonne su cui poggiano il leone di San Marco e la statua di San Teodoro, fungeva da porta trionfale della città.
La piazzetta è delimitata dal fronte di Palazzo Ducale, massima espressione dell’architettura gotica veneziana.
Fondato nel IX secolo, assunse l’attuale struttura fra il ‘300 ed il ‘400. La facciata, svuotata da un portico a pianterreno e da una loggia traforata al primo piano, introduce nelle sale dell’appartamento del doge e del Consiglio della Serenissima, con affreschi e dipinti di Tiziano, Tintoretto, Veronese.
Di fronte, la Libreria Sansoviniana, iniziata da Sansovino e completata da Scamozzi. Salendo il monumentale salone si arriva al vestibolo e al grandioso salone ornato da tele di Veronese e Tintoretto.
In continuità con la Libreria è il severo palazzo della Zecca realizzato da Sansovino e ora sede della Biblioteca Nazionale Marciana.
Dall’alto dei quasi cento metri del campanile di San Marco, eretto nel XII secolo e riedificato nel 1921, il panorama aiuta a cogliere il disegno complessivo degli spazi, la loro forma e il loro intimo intreccio che garantisce all’area marciana una sostanziale unità architettonica e stilistica.